Ebbene si. Dopo 18 anni (anno più anno meno), ascoltando "Learning to fly" dei Pink Floyd in radio l'altra notte in macchina, qualcosa dentro di me si è mosso. Qualcosa di profondo, lontano, ma mai sopito del tutto, mai sepolto. Ho sentito per un attimo lunghissimo di nuovo il profumo degli smalti, della colla da modellismo, dei cd ascoltati fino a notte tarda mentre creavo, adolescente, modelli curati e dettagliati, con le dita sempre sporche di vernice e di colla o tagliuzzate dal cutter. All'epoca mi chiudevo in mansarda, avevo lì il mio laboratorio, con centinaia di barattolini Humbrol, Tamiya o Gunze Sangyo, le monografie di Verlinden, i fascicoli della De Agostini con gli aerei da guerra. Era il periodo della prima guerra del Golfo, io ero al liceo e passavo tante, ma tante notti con i miei modelli. Poi circa nel 1995, con l'acquisto del mio primo PC, dopo circa 10 anni di modellismo(ho iniziato da bambino), le cose sono cambiate, ho iniziato l'università e ho abbandonato tristemente tutto. In vetrina però conservo gelosamente i miei F-4 Phantom (ce l'ho nel cuore) o il bellissimo abitacolo dell' F-16 della ESCI in scala 1/12 o qualunque altro modello lì dentro. Tutto però tristemente fermo. Da anni. Fino a sabato scorso. Quella canzone mi ricorda proprio il mio F-4, dipinto in un pomeriggio freddissimo di tanti anni fa. Ho deciso di ridare un'altra chance all'hobby che ho coltivato fin da bambino, perfezionando poi man mano le tecniche, leggendo manuali, comprando riviste (la mitica ModelTime, non se esce ancora). 4 o 5 anni fa avevo comprato dei kit Tamiya di auto da Granturismo giapponese e una Opel Astra DTM. Proprio quest'ultima è stata scelta per rompere il ghiaccio e ricominciare, stavolta nel mio garage, in un ambiente diverso da quello che usavo da ragazzo. Ho appena iniziato, ma è bello. Dannatamente bello e voglio comprare un kit di un aereo da fare subito dopo. Cercherò qualcosa e andrò avanti. Con voi.
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